Carnaio

Introduzione di Alessandro Pedretta e Sergio Di Vitantonio Quest’antologia non vi farà stare bene. Non è il genere di cose da tenere alla portata dei bambini o delle donne gravide. Pare faccia male alla pelle, all’ego e al buon senso. Dopo averla letta non vi sentirete persone migliori. Non troverete un’ancora di salvezza ma l’ennesima conferma di perseguire le vostre personali esistenze nei soliti gironi infernali del quotidiano. la nuova carne è un grido nella giungla dell’indecifrabile, un oscuro borborigmo di intestini ciclopici che inducono ribrezzo, collera e disturbi psicosomatici da post-lettura. la nuova carne emette il primo vagito nell’ottobre del 2018, dopo una gestazione lunga una torbida estate, nella sua primaria natura di rivista web (www.lanuovacarne.it) e, forse, nasce per noia o magari per l’audacia di dare asilo a un orrore quotidiano sublimato in arte e resoconto delle bassezze e delle profondità di questo oggetto da esperimento che va sotto il nome ricorrente di Uomo. Nasce per dare spazio a quella cultura che ci piace qualificare come estrema, sfrontata, corrosiva, denuclearizzata dallo status quo, dal comune senso del buon gusto e dal tipico zibaldone del salotto letterario. La strada che indichiamo è quella poco illuminata del novocarnismo e dovete stare attenti: ne sentirete sempre più parlare. Vogliamo essere degenerati e menestrafottisti, consci di generare un classico flusso narratologico. Una visione, insomma, deve avere i piedi ben piantati in terra ed è meglio, credeteci, sprofondarli almeno fino alle caviglie. Questa antologia raccoglie i testi della sezione di narrativa della rivista e comprende venticinque racconti, ognuno di un autore diverso, ognuno meticolosamente selezionato tra quelli numerosi pervenutici. Agli autori il massimo del nostro rispetto: in maniera del tutto indipendente si sono fatti avanti, nel tempo, per vomitare il meglio di quanto il loro cervello poteva partorire, trovando finalmente un’innaturale valvola di deflusso e di sfogo tra le braccia del novocarnismo. I racconti di questa antologia non hanno crismi di genere narrativo precisi, e vogliono stupefare al di fuori di ogni tipo di dogma stabilito; ci piace pensare che siano scintille che fuggono dall’abisso nietzschiano, lo stesso abisso/metafora che il filosofo tedesco ci ha illustrato per esemplificare la voragine del pregiudizio morale preconfezionato dai mostri della filosofia. Ci piace pensare, inoltre, che ognuno di questi racconti possa contenere parti di quelle stimmate di cui è composto il corpo de la nuova carne. Che abbiano insomma un po’ del cipiglio sognatore del Fitzcarraldo di Kinski, del cadavere martoriato di Rasputin ripescato dalla Neva ghiacciata, del baluginio dello sguardo del Solitario di Providence immortalato in foto sbiadite, del panorama di sciagura meccanica di Ballard, del soliloquio rabbioso e nevrastenico di Céline e di quella ragione generatrice ma dormiente di Goya. Tra queste pagine, insomma, tra le visioni di un aldilà molto poco rassicurante, antropofagie, sessualità non euclidee, sacrifici impietosi, violenza non gratuita perché pagata con il sangue e transumanesimi variegati e dilaganti, voi che ci leggerete avrete il grottesco privilegio di sentirvi persone peggiori. Benvenuti nella prima antologia novocarnista della storia disumana. Gloria e vita a la nuova carne, come diciamo noi, con buona pace di Cronenberg.